Nella preparazione della tappa italiana dell’IGNITE Competition, promossa da Hexagon Geospatial, ho raccolto alcune considerazioni sui vantaggi che derivano dall’utilizzo del cloud nello sviluppo di applicazioni geospaziali che condivido con questo post.

Il cloud computing è una delle principali direttrici di innovazione dell’information technology degli ultimi anni a livello globale. Nel 2015 ci sono stati investimenti nel cloud, a livello mondiale, per oltre 33 miliardi di dollari, attestandosi, perciò, come la principale linea di investimenti nella implementazione di infrastrutture IT (fonte: Economist).

I principali settori che hanno adottato il cloud sono il bancario, retail, manufatturiero, educazionale e sanitario.

Nel manifatturiero il cloud è stato adottato in tutte le fasi della catena del valore a partire dalla supply chain (gestione degli approvvigionamenti) al design e prototyping di nuovi prodotti fino alla produzione e alla distribuzione.

In analogia a quanto sta avvenendo nel manifatturiero anche il settore della Geomatica può trarre grande beneficio dall’utilizzo del cloud. Se ne analizziamo la catena del valore ci rendiamo conto che l’impatto del cloud potrebbe essere significativo in tutte le fasi tipiche di una applicazione geospaziale: gestione dei rilievi e dati, il design dei servizi, lo sviluppo di prototipi, il rilascio della applicazione, la produzione e aggiornamento degli output sotto forma di una combinazione di dati, report ed indicatori e il loro rilascio via internet.

Di seguito analizziamo i singoli punti della catena del valore della Geomatica.

Gestione dei dati

Una applicazione geospaziale di solito si basa su di una combinazione di dati che possono derivare da fonti informative differenti. I dati proprietari possono essere integrati a dati resi disponibili da altri data provider, sia a pagamento, che gratuitamente, come nel caso degli open data. I data provider sempre più frequentemente forniscono i propri dati sotto forma di servizi web accessibili secondo protocolli standard, ad esempio, conformi dall’OGC secondo il paradigma del DaaS Data as a Service. Quindi il cloud è già la fonte informativa principale dei dati utilizzati per lo sviluppo di applicazioni geospaziali. Inoltre, sempre più frequentemente chi dispone di grandi banche dati sceglie di archiviare sul cloud i dati, per incrementarne la sicurezza e l’accessibilità e, contestualmente, ridurre i costi connessi alla gestione di grossi archivi.

Design e prototipi

Il design di nuove applicazioni, per essere al passo con i tempi, deve essere realizzato in tempi molto rapidi e con strumenti molto semplici da utilizzare, anche per utenti non esperti di informatica, per consentire una rapidità di implementazione e il miglioramento continuo secondo i paradigmi del design thinking e dello sviluppo agile.

I workflow elaborativi e di geoprocessing sono, sempre più spesso, realizzati in ambienti di modellazione grafica (come ad esempio, lo Spatial Modeler di ERDAS Imagine), estendibili e personalizzabili con script in linguaggio Python, che permettono di creare procedure automatiche di acquisizione ed elaborazione dei dati, per la loro gestione, analisi e processamento.

Questi ambienti di geoprocessing e modellazione, oggigiorno, sono disponibili anche su cloud e semplificano notevolmente il design dei processi e la realizzazione di prototipi. Disporre di questi strumenti on-line semplifica il lavoro dei team che possono anche essere dislocati in sedi geograficamente lontane.

L’utilizzo dei paradigmi PaaS/SaaS Platforms as a Service e Software as a Service consente il running delle applicazioni direttamente su cloud e permette di testare immediatamente i prototipi delle applicazioni per verificarne risultati e gradimento da parte degli utenti (user experience). Lo sviluppo di prototipi in ambiente cloud semplifica il loro rilascio e l’interazione con gli utenti, riducendo drasticamente costi e tempi di rilascio.

Produzione e condivisione degli output

In ambiente SaaS il passaggio dal prototipo alla produzione è immediato. La scalabilità delle applicazioni è nativa, in quanto l’ambiente cloud consente di adeguare immediatamente le risorse hardware e software in presenza di picchi di lavoro.

In questo modo, i costi di infrastruttura diventano costi variabili direttamente correlati ai livelli produttivi.

Questi ambienti di produzione sono inoltre caratterizzati dal garantire l’accesso multipiattaforma delle applicazioni sia da ambiente desktop che mobile riducendo drasticamente anche i costi di manutenzione delle applicazioni.

Geo-PaaS: Geo Platform as a service

Da un punto di vista teorico, utilizzando le risorse su Cloud, è possibile sviluppare una applicazione che utilizza dati (geospaziali e alfanumerici) e servizi (WMS, WFS, WCS, ecc.) resi disponibili su internet, con software in ambiente cloud, che restituisce i risultati delle elaborazioni in formato cartografico (WebGIS), report ed indicatori.

Da un punto di vista pratico per poter fare tutto ciò, è necessario disporre di PaaS Platform as a Service che fornisca un ambiente unico per: archiviare dati geospaziali, alfanumerici e file multimediali, connettersi a data provider esterni, elaborare con strumenti di analisi geospaziale tipici dei software applicativi GIS, fotogrammetrici e di image processing; costruire dashboard e ambienti grafici per creare workflow di lavoro in grado di concatenare i processi che sottendono all’applicazione, condividere i risultati dei processi elaborativi.

Smart M.App: la piattaforma Cloud di Hexagon Geospatial

Hexagon Smart M.App è una nuova piattaforma tecnologica su Cloud che mette a disposizione, in un unico ambiente, dati aggiornati su tutta la Terra forniti dai principali provider internazionali e nazionali (immagini satellitari e rilievi aerei), un sistema di archiviazione di dati geospaziali (immagini satellitari, rilievi aerofotogrammetrici, Lidar, cartografie, dati GPS) e dati descrittivi (documenti, database, file multimediali), strumenti per il geoprecessing che sommano le principali funzionalità dei software Hexagon (ERDAS Imagine, Geomedia, IMAGINE Photogrammetry, IMAGE Station, ERDAS APOLLO e Geomedia SMART CLIENT), tool per la creazione di flussi di lavoro automatizzati e strumenti per la rappresentazione grafica ed interattiva delle informazioni.

Con questa piattaforma è possibile creare delle applicazioni, le SMART M.APPS, in grado di gestire grandi quantità di dati sul cloud, disporre di potenti capacità analitiche, anche geospaziali, con una user experience semplice e dinamica (video) e riducendo drasticamente i costi e tempi di implementazione.


IGNITE Competition 2016

L’adozione del Cloud nello sviluppo di applicazioni geospaziali è attualmente limitato dalla scarsa consapevolezza delle sue potenzialità e dei vantaggi che può apportare.

Per superare queste limitazioni e favorire la diffusione dell’utilizzo del cloud nelle applicazioni geospaziali la Hexagon ha lanciato la competizione IGNITE, un concorso di idee a scala mondiale, per la creazione di Applicazioni innovative basate su Hexagon Smart M.App.

L’obiettivo di IGNITE è stimolare sia aziende che singoli sviluppatori a costruire una applicazione su cloud nei più disparati ambiti applicativi: finanziario, alimentare, della sicurezza, delle infrastrutture, della sanità o della salvaguardia delle risorse naturali.

IGNITE ti offre al possibilità di sfruttare le potenzialità del cloud, vincere 100.000$ e farti conoscere a livello mondiale. In qualità di Premium Partner la Planetek Italia sta supportando l’organizzazione della tappa italiana di lancio della competizione che si terra a Roma il 6 aprile 2016.

Se vuoi cogliere la sfida e sottoporre la tua idea di Smart M.App puoi farlo fino al 30 aprile 2016.

Il regolamento completo del concorso è online su https://herox.com/ignite/guidelines.

Per saperne di più sulla competizione: http://www.planetek.it/ignite_competition_2016

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