Il tema del Grande Fratello, e quindi della protezione dei propri dati in una società progressivamente interconnessa, anima dibattiti, solletica pruriti, e molto spesso attribuisce alle tecnologie capacità che non hanno. In realtà il progresso delle tecniche di raccolta di immagini inizia a creare un problema di privacy non secondario, soprattutto se pensiamo ad alcuni esempi di nuovi sensori quali quelli citatati nel blog di Planetek Italia sulla dipendenza da dati, in questi casi la risoluzione geometrica si avvicina ai pochi centimetri e le cose diventano davvero interessanti.

Un ulteriore aspetto è la rapida diffusione di sistemi di geolocalizzazione personali, telefoni, ma anche pc e altri oggetti, tendono a comunicare la posizione di chi li porta, li guida, li indossa. Nelle sue mostre Michael Wolf ha raccolto immagini rubate durante le acquisizioni di Street View di Googlestreetview_kiss. Probabilmente i soggetti sono irriconoscibili da terze parti, ad esempio le targhe delle autovetture sono editate, ma se a baciarsi sono due che conosciamo secondo me sono riconoscibili. I media più tradizionali hanno preso molto sul serio la privacy. E bisogna dire che anche google fa del suo meglio offrendo la possibilità di editare immagini su street view lesive della privacy .

In ogni caso presto la situazione diventerà più complessa, sistemi di acquisizione di immagini ad alta frequenza temporale, e ad alta risoluzione geometrica creeranno problemi complessi, infatti mentre le acquisizioni di street map sono relativamente poco frequenti, sistemi che acquisiscono ogni mese aree metropolitane ci costringerebbero a controllare il dato ogni giorno. Inoltre sistemi ad esempio nell’infrarosso termico consentirebbero valutazioni sullo stato termico di un abitazione,e quindi difese del tipo:” no cara io allo chalet in montagna durante la settimana? assolutamente mai…”potrebbero venire smentite drammaticamente.

Al di la dei casi estremi, e senza panico, mi piacerebbe avviare un dibattito con voi su questo tema, ritenete davvero drammatico l’impatto sulla privacy? E qualcosa su cui lavorare in anticipo prevedendo già oggi alcuni elementi di correzione (tipo quello adottato da google)? E se si che tipo di informazioni vorreste fossero rimosse dalle immagini? Nel frattempo baciatevi tranquilli per strada (dopo aver controllato che le strada in cui vi trovate è già su street map)…

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  1. Si parla molto di privacy e di difesa dei diritti di riservatezza e tutti sono concordi che “Il grande Fratello” deve essere combattuto. Subito dopo gli stessi paladini della privacy vanno su facebook e raccontano tutta la loro vita, pubblicano le foto di famiglia (fregandosene di chiedere ai parenti cosa ne pensano) le foto di scuola (idem con i compagni di scuola) di lavoro (idem…) ecc.
    Quindi qual’è il limite? se scrivo su facebook che vado il fine settimana al mio chalet in montagna (con moglie e figli ….) la banda bassotti si organizza per svaligiare casa mia.
    Se scrivo che amo mangiare cinese dopo mi arriva pubblicità del ristorante cinese della mia città, ecc…..
    Quindi la questione non è il tipo di informazioni da rimuovere ma il fatto stesso che i dati sono acquisiti e pubblicati conto la mia volontà. Ma non vedo via di uscita……

  2. @vincenzo
    Hai ragione Vincenzo, ma la soluzione c’è: la gente dovrebbe venire educata riguardo le implicazioni che comporta il dire o meno dove passeremo le vacanze, cosa ci piace mangiare o condividere pezzi di vita non solo propri, ma anche di altre persone (vedi vecchie foto).
    Inoltre, anche i social network più “commerciali” (tra tutti Facebook) danno la possibilità di configurare praticamente tutto quanto riguarda la privacy (compreso il “tagging” in foto di altri o anche i luoghi nei quali ci troviamo). Il problema è che di “default” queste “opzioni” sono tutte disattivate.
    Ancora una volta, è una questione di consapevolezza, tutto sommato…

  3. Giovanni Sylos Labini

    @pietro ok, era il senso del post, cosa configurare in un portale che abbia 3 cm di risoluzione geometrica e 15 giorni di risoluzione temporale? Come costruire la consapevolezza degli utenti? Secondo voi un approccio wiki è accettabile?

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