Può uno stage essere una risorsa strategica per un’impresa? Per noi di Planetek Italia il rapporto con il mondo della ricerca e le diverse università italiane ha un valore sicuramente strategico.

Le attività di ricerca per avviare i processi di innovazione dei prodotti, servizi e processi produttivi sono indispensabili per ogni azienda. Per quelle come Planetek Italia, che operano nel settore più avanzato dell’ICT, risultano addirittura vitali per mantenere la capacità di competere sui mercati internazionali più selettivi.

Un’interessante opportunità per attivare processi di innovazione è l’inclusione nei progetti di ricerca di stagisti, laureandi, dottorandi e giovani ricercatori. Questi ragazzi apportano, al di là della dote di competenze e conoscenze specialistiche, una carica di entusiasmo contagioso e, molto spesso, idee fuori dal coro grazie alla mancanza di schemi mentali che tendono a bloccare il processo creativo.

Quando ci confrontiamo con altri imprenditori emergono – non lo nascondiamo – le seguenti classiche considerazioni: “l’università produce laureati non pronti ad entrare nel contesto produttivo” o anche “i neolaureati devono passare almeno 18 mesi in azienda per cominciare a ripagarsi lo stipendio”.

Quindi per questi ragazzi svolgere uno stage  può essere una importante opportunità per capire come si lavora in un contesto produttivo industriale e ridurre quel gap che li separa dal mondo dell’impresa. E’ per questo che credo che le esperienze di stage in azienda siano anche molto preziose per dare loro maggiori chance per entrare nel mondo del lavoro. Gli stage sono anche un banco di prova con cui le imprese possono verificare sul campo le loro caratteristiche ed attitudini al fine di un loro possibile ingresso in azienda.

Inoltre questo permette all’impresa di attivare relazioni con il territorio stabili e durature e contribuisce a restituire un pò del valore che il territorio mette a disposizione delle imprese per svolgere le proprie attività.

Per rendere evidente questo impegno, di seguito provo a riassumere brevemente le diverse iniziative che abbiamo in corso.

MarteCon Luca, laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, vincitore di una borsa regionale per giovani ricercatori, abbiamo in corso una ricerca congiunta con il CNR-IRSA nello sviluppo di algoritmi e tecnologie per la consultazione interattiva di dati di sottosuolo acquisiti da un georadar montato su un satellite orbitante attorno al pianeta Marte. L’obiettivo del lavoro è fare in modo che tutti questi singoli campioni possano essere sintetizzati in un’unica rappresentazione del sottosuolo attraverso l’elaborazione degli elementi volumetrici (voxel).

Pasquale e Vittorio, giovani laureati in Scienze Forestali e Ambientali, che hanno seguito un master in GIS e Telerilevamento a Potenza, stanno partecipando all’aggiornamento delle mappe di copertura del suolo Urban Atlas per alcune città europee nell’ambito del progetto GEOLAND2.

Con Mariangela, dottoranda in Scienze della Terra e Dinamica Ambientale dell’Università di Bari, ci stiamo occupando dell’identificazione di siti di interesse archeologico sepolti mediante misure magnetometriche e tecniche di telerilevamento da diverse piattaforme (satellite e drone) per trovare correlazioni tra queste metodologie di indagine.

Valeria, laureanda in Scienze Geologiche dell’Università di Bari, è coinvolta nella realizzazione di alcuni strati informativi necessari per testare i modelli di vulnerabilità sismica, messi a punto nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale, sul sito dimostrativo di L’Aquila.

Loredana, assegnista di ricerca presso la Facoltà di Architettura e Pianificazione di Alghero, sta contribuendo alla definizione di prodotti geoinformativi per la redazione degli strumenti di pianificazione delle coste, anche attraverso l’analisi 3D del territorio con dati telerilevati.

Frequentare stage quindi è una importante opportunità di crescita, un principio che vale anche per lo stesso personale del Gruppo Planetek. Manos, collega greco di Planetek Hellas, inizierà a settembre uno stage di 18 mesi nel settore dei Ground Segment presso l’ESA ESRIN a Frascati.

L’attivazione degli stage richiede un giusto equilibrio tra la necessità di lasciare libero il processo creativo e l’esigenza di ottenere risultati tangibili che possano gratificare l’impegno degli stagisti nello svolgimento delle attività e produrre un avanzamento verso l’attivazione di processi operativi industriali utili all’azienda.

Senza dubbio è un processo complesso e difficile che impegna intensamente le migliori risorse dell’azienda ma ritengo che, anche grazie a queste iniziative, l’impresa si può riappropriare di quel ruolo sociale e culturale che è alla base dello sviluppo economico sostenibile del territorio.

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