Persone ed organizzazioni raccolgono, per svolgere i loro compiti, una svariata gamma di dati d’ogni tipo. Dati ambientali sulla qualità dell’aria e dell’acqua, dati sulla posizione degli autobus nelle nostre città, dati sui beni culturali e sul patrimonio artistico del nostro territorio. La maggior parte di questi dati sono prodotti e gestiti da enti pubblici, sono a loro volta pubblici per legge, e dovrebbero quindi essere resi aperti e disponibili all’uso per chiunque. Si chiamano Open Data, e sono una immensa risorsa ancora in gran parte inutilizzata.

Sono numerose le categorie di soggetti e organizzazioni che possono trarre beneficio dalla disponibilità di dati aperti: le imprese del nostro territorio, ma anche i cittadini e la pubblica amministrazione. Gli Open Data infatti consentono di portare innovazione nella creazione di prodotti e servizi privati ed aumentare l’efficienza ed efficacia dei servizi pubblici, ma migliorano anche la trasparenza ed il controllo democratico, e la partecipazione alla vita pubblica.

I dati però possono e devono essere letti in relazione al territorio per il quale e sul quale vengono elaborati. Necessitano per questo di traduzione e diffusione, cosa spesso non garantita, che va a scapito dei cittadini e delle opportunità che vengono così precluse. Devono passare dunque da frammentati a coordinati e per farlo c’è bisogno di entusiasmo, professionalità e temerarietà.

Un concetto che verrà spiegato a Bari, sabato 21 febbraio 2015 dalle 9 alle 18 nell’Aula Magna “Edoardo Orabona” del Politecnico, in via Orabona 4, grazie ad OpenPuglia, un progetto avviato da un gruppo di privati cittadini, civic hackers, studenti pugliesi ed esponenti dell’industria locale e del mondo accademico, che operano spontaneamente per creare nuova cultura con gli Open Data, ed un modo nuovo di intendere il rapporto tra l’informazione, il digitale ed i diritti dei cittadini.

Non un progetto qualsiasi, ma IL progetto che ha come obiettivo quello di far avanzare le condizioni sociali e tecnologiche del nostro Paese attraverso la partecipazione civica, la creatività dei giovani, la riduzione del digital divide, il rinnovamento dello Stato attraverso l’Open Government. Un’opportunità di sviluppo per il territorio regionale e per il Paese grazie a trasparenza e partecipazione, le parole cardine su cui ruota la condivisione della conoscenza.

Sabato 21 febbraio, a Bari, siederanno attorno a un tavolo esperti, giornalisti, cittadini ed esponenti di pubbliche amministrazioni, insieme per imparare a leggere i dati e sviluppare idee e soluzioni innovative circa l’ambiente, la mobilità ed i beni culturali e ambientali.

L’evento di Bari si svolge in concomitanza con l’analogo evento hub organizzato a Roma dall’Istituto Italiano Open Data e numerosi altri eventi simultanei altre città d’Italia e del mondo (il dettaglio degli eventi è su http://opendataday.it).

All’Open Data Day di Bari, patrocinato da Politecnico di Bari e Università di Bari, parteciperanno:

  • Adriana Agrimi (Dirigente della Regione Puglia),
  • Silvio Maselli (Assessore Cultura e Turismo del Comune di Bari),
  • Guglielmo Minervini (Assessore alle politiche giovanili, trasparenza e legalità della Regione Puglia),
  • Francesco Surico (Innovapuglia),
  • Gianni Sebastiano (Presidente del Distretto produttivo informatica pugliese),
  • Alessandro Marescotti (Presidente di Peacelink).

Dopo il saluto del magnifico rettore del Politecnico di Bari, prof. Eugenio Di Sciascio, e quello del magnifico rettore dell’Università di Bari, prof. Antonio Felice Uricchio, l’avvio dei tavoli di lavoro sarà affidato a Vincenzo Patruno (ISTAT).

Le istituzioni saranno affiancate da:

  • Massimo Zotti (SGI Puglia/Planetek Italia),
  • Tommaso Di Noia (Politecnico di Bari),
  • Morena Ragone (Università degli Studi di Foggia, SGI Puglia/Wister),
  • Giovanni Semeraro (Università di Bari/ SGI Puglia/Wister_mister),
  • Giuseppe Pirlo (referente dell’Università di Bari per l’Agenda Digitale e Smart City).

Modereranno i lavori della Tavola Rotonda Ludovico Fontana (Corriere del Mezzogiorno) e Lino Castrovilli (Pugliain.net).

Nel pomeriggio ci sarà spazio per gli hackathon: l’occasione per sviluppatori di software, programmatori, appassionati e curiosi, per lavorare insieme sugli Open Data disponibili in Puglia e produrre insieme qualcosa di concreto, creando soluzioni ed avviando nuove iniziative. Gli hackathon verteranno sui temi del monitoraggio ambientale, dell’infomobilità e dei beni culturali, in continuità con le prime inizative avviate da OpenPuglia.

Il progetto OpenPuglia nasce anche con il supporto di SGI-Puglia, la sezione regionale dell’associazione Stati generali dell’Innovazione, che lo scorso 19 gennaio ha visto più di 130 persone partecipare al convegno organizzato con l’Università di Bari sul tema “Politiche dell’Innovazione e Sviluppo del Territorio”.

Per ragioni organizzative è richiesta la prenotazione su Eventbrite all’indirizzo http://www.eventbrite.it/e/biglietti-open-data-day-bari-2105-15617866459

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