Premio PBP, Stati Generali dell’Innovazione e IndipendentLiving: segnali di speranza…

Che correlazione c’è tra un quadricliclo elettrico in scatola di montaggio, una denocciolatrice, un sistema che legge il pensiero, una App che ti fa strappare le figurine, mattoni prefabbricati che ti fanno costruire un muro come se fossero fatti dalla Lego?

E’ innovazione made in Italy. E’ l’Italia che cerca di guardare avanti, che innova, che investe, che crede in un futuro forse migliore e che vuole avere fiducia nei propri mezzi.

Queste sensazioni mi porto dietro dalla partecipazione al Premio Best Practice organizzato da Confindustria Salerno il 28/29 giugno. Una indigestione di presentazioni senza sosta che mi ha confermato che siamo un popolo di santi, navigatori e innovatori.

Le 107 presentazioni sono state suddivise tra aziende già operative “Best practice” e “Start Up” che lanciano le loro idee in cerca di sostenitori.

Le presentazioni delle start up erano sicuramente più genuine, con idee nuove e sprizzavano tanto entusiamo.

Ampio l’utilizzo di tecnologie ICT e di strumenti social. Qualche esempio. L’utilizzo di strumenti social per supportare la vendita Last Minute a Km zero di prodotti alimentari con scadenza immediata, come ad es. i piatti pronti già cotti, preparati e venduti da piccoli esercizi come panifici o rosticcerie, che non si possono conservare fino al giorno successivo.

La radio su web che ti consente di creare il palinsesto personalizzato, inserendo anche pubblicità, da trasmettere in esercizi pubblici come i supermercati o palestre.

Il marketing virale utilizzando gli strumenti social.

Anche la geomatica era presente. Una presentazione sull’utilizzo di strumenti webgis per la promozione turistica, l’utilizzo di camere iperspettrali con tecniche di image processing tipiche della elaborazione di immagini satellitari per l’elaborazione dei documenti storici  acquisiti negli archivi delle biblioteche.

E un fantastico 2-1 alla Germania (mi riferisco agli europei di calcio) vissuto nel Castello di Salerno…

Il 6 luglio ho partecipato all’evento organizzato dagli Stati Generali dell’Innovazione a Bologna. Non mi soffermo sui contenuti, ma mi ha molto colpito l’entusiasmo degli organizzatori (un ringraziamento a Sergio Farrugia) e dei partecipanti che si sono messi in gioco in un formato nuovo di manifestazione. Un open day da riproporre che ha consentito anche la contaminazione tra soggetti con idee e punti di vista differenti. La diversità che crea valore.

Per finire non posso non citare un’iniziativa che può essere considerata “rivoluzionaria” se consideriamo il livello medio delle nostre PA e della adeguatezza delle loro procedure al mondo che cambia.

La Regione Puglia ha lanciato l’Independent Living con una nuova modalità di procurement, Bando Pre-Commercial Procurement (PCP), che prevede di utilizzare gli appalti pubblici come strumento propulsivo dell’innovazione. Questa modalità di Procurement è orientato ad acquisire ricerca applicata per sviluppare soluzioni applicative  in grado di soddisfare esigenze operative della PA.

Questa iniziativa parte dal 2005 con la revisione del Processo di Lisbona, dove la Commissione Europea ha raccomandato di orientare sempre più le politiche per l’innovazione sul versante della domanda, a cominciare dalla domanda pubblica per beni e servizi. A tale scopo ha promosso la messa a punto di uno schema di procurement innovativo, a disposizione della P.A., delle Regioni e degli altri Enti Locali, che si colloca a monte dell’apertura di gare di appalto tradizionali ed è orientato all’acquisto di servizi di ricerca, sviluppo e innovazione esplicitamente finalizzati al soddisfacimento di fabbisogni pubblici (Pre-Commercial Procurement, cosiddetto PCP)

Piccoli segnali che ci aiutano ad avere fiducia?

(PS: I video delle presentazioni del Premio Best Pracitice sono on-line, questa è la mia)

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  1. Vincenzo Barbieri

    @massimo

    Massimo generalmente gli appalti pubblici, dato l’utilizzo dei soldi dei contribuenti, non comportano investimenti a rischio. Per questo gli appalti pubblici non sono in genere portati a stimolare l’innovazione secondo quello che sarebbe il loro potenziale.

    Come realizzare la quadratura del cerchio? L’appalto precommerciale – o pre-commercial procurement (PCP) – è un approccio che consente ai committenti pubblici di:

    condividendo con i fornitori i rischi e i vantaggi di progettazione, prototipizzazione e sperimentazione di nuovi prodotti e servizi, senza comportare aiuti di Stato;
    creando le condizioni ottimali per un’ampia commercializzazione e diffusione dei risultati delle attività di R&S mediante normalizzazione e/o pubblicazione.
    mettendo in comune le risorse di più committenti;

    Come primi acquirenti di ricerca e sviluppo (R&S), estremamente esigenti sul piano tecnologico, i committenti pubblici possono produrre un forte stimolo all’innovazione. Le autorità pubbliche dell’EU possono così erogare servizi pubblici in modo più rapido ed innovativo, nonché offrire alle imprese in Europa molteplici opportunità di conquistare un ruolo di leader sui nuovi mercati di tutto il mondo. Ridurre i tempi di conquista dei mercati sviluppando un forte mercato interno europeo per prodotti e servizi innovativi è essenziale all’Europa per riuscire a creare crescita ed occupazione in un mercato in così rapida evoluzione come quello delle TIC.

    vi segnalo un documento (in inglese) redatto dalla Commissione che spiega i PCP:
    ftp://ftp.cordis.europa.eu/pub/fp7/ict/docs/pcp/pcp-brochure_en.pdf

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