Stamattina ho letto un post su un forum che mi ha fatto riflettere su come molte delle esigenze che abbiamo oggigiorno dipendono dal fatto che la tecnologia ci consenta di soddisfarle.

Vent’anni fa nessuno di noi aveva l’esigenza di avere un numero telefonico a cui essere raggiungibile durante un viaggio in treno. Oggi se arrivate in stazione e vi accorgete di avere dimenticato il cellulare a casa, probabilmente considerate l’ipotesi di tornare a prenderlo e partire col treno successivo.

Quindi vi faccio una domanda su un tema in cui le vostre esigenze non sono  ancora “deviate” del tutto: dopo quanto tempo considerate vecchia una ortofoto?

Per darvi modo di rispondere alla domanda in maniera piu’ oggettiva, riformulo la domanda: Se andate su un sito cartografico e trovare una foto aerea dell’area di vostro interesse del 1985 (25 anni fa – 300 mesi) probabilmente pensate “la vorrei piu’ recente”. Se la trovate di Settembre 2009 (10 mesi) probabimente non lo pensate. Quale è in mesi la soglia a cui pensate “la vorrei piu’ recente”?

La lettura del resto di questo post non è free. È answerware. Vi chiedo di donare una vostra risposta, da scrivere come commento a questo blog prima di andare avanti. Non vi serve un grosso sforzo. Scrivete solo “X mesi.”, mettendo al posto di X quello che pensate. Non ci sono risposte giuste o sbagliate. E non leggete quello che hanno scritto gli altri prima di decidere. Non fatevi influenzare.

Se state continuando a leggere avendo assolto ai doveri a voi imposti dalla licenza answerware: grazie.

Adesso vi faccio un’altra domanda, ma questa volta è retorica: non dovete preoccuparvi di rispondere. Se andate su un sito e trovate una fotomappa della vostra città vecchia di 39 giorni (o forse dovrei dire molto fresca, scattata solo 39 giorni prima), scrivereste al gestore del sito per chiedergli quando renderà disponibile una mappa più aggiornata?

Oggi no. Ma fra quanto tempo lo farete?

Tutte queste riflessioni sono sorte perché su un sito di una società australiana che pubblica fotomappe di tutte le città dell’Australia (che non sono molte…) c’è ad oggi pubblicata una fotomappa di Perth del 29 Maggio 2010, ad oggi “vecchia” di 47 giorni.

Sul forum di questa società il 7 luglio, quando l’immagine era vecchia di 39 giorni, un utente ha scritto:

The last Perth aerial photo was for the 29th of May. Will there be another flight soon for June or July?

Per capire meglio come mai questi utenti abbiano questa pressante esigenza di dati piu’ aggiornati, bisogna pensare che prima del 29 Maggio ce ne sono altre dell’8 Maggio, 28 Marzo, 2 Marzo, e cosi’ via per un totale di 21 fotomappe a 7 centimetri pubblicate su Perth dal gennaio 2009.
Qui sotto trovate una mappa navigabile proprio della zona di Perth. Nel menù a discesa vi potete fare un’ idea delle date disponibili.

Visualizza una mappa più grande sul sito nearmap.com

In effetti il sito dichiara che mediamente le città vengono aggiornate ogni mese, quindi 39 giorni supera l’attesa a cui gli utenti negli ultimi mesi si sono abituati…

Questa cosa viene fatta notare dal CEO della società, Stuart Nixon, che in risposta alle domande degli utenti, spiega i motivi del “ritardo” (principalmente il mal tempo, visto che in Australia in questo periodo è inverno) e poi aggiunge:

…and one measure of our success is all the people who contact us when it is more than 30 days since the last PhotoMap over a city – before now people counted themselves lucky if their maps were only a year or so old.

Vi propongo quindi di rileggere la risposta alla domanda inziale (che avrete gia’ scritto nei commenti se siete arrivati fin qui) tra un paio di anni, per vedere se vi stupirete della differenza di esigenze che in così breve tempo la tecnologia avrà generato in voi.

P.S. Se avete violato la licenza answerware potete ancora rimediare: scrivete sotto adesso la vostra risposta alla domanda iniziale.

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  1. Caro Sergio, potrei darti una risposta complessa valorizzando tutta la mia decennale esperienza con i clienti nazionali ed internazionali con cui ho a che fare ogni giorno…. ma sono certo che non è questo che ti aspetti, ed allora ti rispondo da cittadino barese 🙂

    La risposta è: 1 anno.

    A Bari è in corso la costruzione della nuova metropolitana che collegherà l’aeroporto alla stazione ferroviaria. so che passa a poche centinaia di metri da casa mia e mi piacerebbe vedere un’ortofoto che “racconti” il percorso della nuova metro. Stanno costruendo il ponte dell’Asse Nord-Sud che alleggerirà il traffico uscente dal porto sulla via Napoli, e vorrei sapere cosa accade nelle aree coinvolte dalla costruzione del ponte.
    La mia risposta è che, da cittadino che vuole essere aggiornato sui cambiamenti che avvengono sul territorio della sua città e che impattano sulla qualità della sua vita, un’ortofoto di un anno fa è già vecchia.

  2. Ovviamente dipende dall’uso che se ne deve fare…ma per delle analisi territoriali di base, direi circa un anno.
    Certo, in effetti appena pochi anni fa era un “lusso” avere a disposizione delle ortofoto, ed anche averne a disposizione una di 2-3 anni prima poteva risultare più che sufficiente.
    E’ vero, la tecnologia crea dipendenza e amplifica i bisogni.

  3. Il quesito è interessante.

    Mi occupo di comunicazione e per il mio lavoro non ho particolari esigenze di avere sempre una mappa aggiornata al mese scorso. Forse per me un anno sarebbe sufficiente.
    Ma capisco bene che i bisogni sono diversi e, talvolta, una nuova idea fa nascere un nuovo inaspettato bisogno (come nel tuo esempio del telefonino che, aggiungo, io oggi compro solo se ha decine di applicazioni e funzionalità).

    Leggendo Massimo, che risponde “da cittadino barese”, mi è venuto subito in mente che la risposta è: dipende.
    Penso a coloro che per mestiere e responsabilità devono monitorare l’espansione urbana o lo stato delle coste della propria Provincia, etc..

    Da comunicatore curioso leggerò di sicuro i feed dei commenti per seguire il tema e scoprire se qualcuno già avverte questa nuova esigenza (chi è costui e per quale ragione).

    Antonio

  4. Il periodo necessario per una rivoluzione intorno alla nostra stella, così da far passare tutte le stagioni e i fenomeni naturali, ossia:
    12 mesi solari.
    Oppure me ne serve una prima di un qualsiasi effetto naturale (o stagionale) e una dopo?

    Insomma, penso dipenda dall’applicazione specifica e se si va oltre gli effetti naturali e si vogliono monitorare dei cantieri edili, allora:
    una ogni SAL (3 o 6 mesi).

    Ma se sono una pubblica amministrazione e devo avere quel dato di riferimento di cui non mi devo nemmeno preoccupare di sapere se ce l’ho o meno, allora, a questo punto:

    una al mese.

    Cristoforo

  5. sergio confesso di aver hackerato il tuo sofisticato meccanismo di protezione e di aver letto tutto il post, answerware compreso, senza pagare la giusta mercede, cosa che faccio ora.

    personalmente credo che una immagine possa ancora considerarsi a lunga scadenza, quindi anche qualche mese (sei?), a meno che non ci siano evidenti sconvolgimenti nell’area interessata.

    cito solo due casi:
    1. se tali sconvolgimenti sono pianificati (lavori stradali o infrastrutturali) una ortofoto POTREBBE avere utilità tale per es. da controllare la regolarità del prosieguo dei lavori stessi…
    2. se invece sono intervenuti cataclismi (uragani, incendi, mare/terre-moti) l’utilità della ortofoto, quanto più immediatamente posteriore all’evento tragico avrebbe grosse implicazioni in protezione civile.

    comunque, complimenti, bello spunto di riflessione.

  6. non ho resistito lo ammetto ! ho letto tutto il post prima di rispondere.

    Concordo con tutte le osservazioni relative ai cambiamenti che possono influire sul territorio quale vera esigenza per l’aggiornamento dei dati.

    In situazioni normali e su un’area cittadina una immagine ogni 15/30 giorni sarebbe l’ottimo.

  7. Ciao,
    non ho rispettato la licenza 😉 ma ho di sicuro una mia idea in merito a prescindere da quanto letto.
    Personalmente credo che molto dipenda dal tipo di applicazioneservizio per cui l’immagine viene utilizzata.
    Ad esempio, supponiamo di voler mappare su una ortofoto i dati catastali forniti dall’AdT (Agenzia del Territorio) e supponiamo che il capo dell’Ufficio tecnico comunale sia interessato alla localizzazione degli edifici abusivi costruiti nell’ultimo anno o addirittura negli ultimi mesi….bene. Mettendo da parte per un attimo il fatto che i dati dell’AdT non sono sempre aggiornati (vedi a tal proposito la questione sul decentramento catastale ai comuni), ribalto la domanda: che me ne faccio di una ortofoto del 2005 o del 2009 se siamo a Luglio 2010? Probabilmente nulla 🙂
    Viceversa, esistono tante altre applicazioni Google-like (senza sminuire nessuno, anzi lunga vita a Google 😉 ) per le quali non è importante questo o quel mese di acquisizione durante l’anno, bensì “come faccio ad arrivare a via Roma dalla stazione centrale di una città che non conosco? Cosa c’è “più o meno” attorno a me? Case? parchi?” ecc.. ecc…
    Potrei contiuare con una lunga lista di esempi…tipo monitoraggio ambientale e rischio idrogeologico e affini ma….li conoscete già e di sicuro meglio di me, per cui ve li risparmio 🙂
    In conclusione quindi… non è possibile a mio avviso dare una risposta in “X mesi” se prima non viene specificato lo scopo per cui l’ortofoto viene utilizzata 🙂

    Grazie in ogni caso per gli ottimi spunti di riflessione!

    Saluti.

  8. ….subito dopo l’evento….

    Chiaramente dipende da cosa ci devo fare… sapete che quando abbiamo lavorato sull’Aquila, dopo il terremoto, la cosa più utile è stata un set di foto del 54 perchè ancora non vi era troppo edificato e si potevano vedere bene quali sarebbero stati i potenziali rischi idrogeologici a cui il territorio sarebbe stato sottoposto?

    io direi… 4 mesi (stagionali)

  9. Ciao a tutti,
    anch’io non ho rispettato la licenza specialmente appena ho visto il link al sito “NearMap”.

    Partecipo a progetti in cui è richiesto un tempo di rivisitazione < di 6 ore (non a quella risoluzione ovviamente!!!), ma d'altra parte la mia pizzeria sta lì da 10 anni quindi…

    …penso che un servizio tipo NearMap diventerà una Killer Apllication nel momento in cui sarà flessibile ed economicamente "On-Demand", come è nel suo DNA.
    Un grosso saluto.

  10. @fdovidio
    In effetti Fabio, dipende dal tipo di impiego, non si può certo generalizzare.
    Ma i commenti a questo articolo – con ognuno che dice la propria, secondo il proprio punto di vista professionale – possono servire come “sondaggio” non strutturato per capire quali possano essere le esigenze più diffuse riguardo l’acquisizione di dati telerilevati.
    Grazie del contributo…

  11. Ragazzi, mi fa piacere vedere che il tema della freschezza del dato suscita molto interesse. Ovviamente la mia domanda non era una domanda “professionale”. E’ chiaro che se ho un requisito specifico, sono in grado di rispondere analiticamente alla domanda.

    Volevo un parere da “cittadini generici”. In effetti quelli che leggono il blog di una società come Planetek probabilmente sono molto deviati da esigenze professionali che verosimilmente hanno a che fare con le ortofoto e il monitoraggio del territorio.

    Devo dire che molte risposte mi hanno sorpreso: quelli di voi che si accontentano piu’ facilmente dichiarano di accontentarsi di dati freschi di un anno.

    Ma veramente se oggi trovate un dato di marzo 2009 (15 mesi), pensate “la vorrei piu’ recente” (come da domanda inziale), o vi considerate fortunati?

    Io, ad oggi, se trovo un dato vecchio solo di 15 mesi mi considero fortunato.

    Quanti di voi hanno accesso ad un immagine che riprende la propria abitazione che sia piu’ recente di un anno? Io no!

    Io direi che ad oggi la mia risposta sarebbe 3 anni.

  12. Eccomi qui a pagare il giusto dazio per uno spunto che trovo molto interessante. 😉

    Mi sarebbe piaciuto aprire una discussione su quanto la dipendenza, creata dalla tecnologia, possa considerarsi tossico-dipendenza, ma andrei sicuramente fuori tema…posso solo dire, da bravo pusher, meno male che c’è! 🙂

    La mia risposta, però, non la vorrei esprimere in X mesi ma in N cambiamenti ed è:

    “un’immagine per me è oramai vecchia se, dato l’N-esimo cambiamento del fenomeno che voglio osservare, ne riesce a cogliere solo l’N-1esimo”.

    In un’ottica di tecnologia sostenibile vorrei però aggiungere, tornando al discorso della tecno-dipendenza, che un’immagine è inutile se la differenza tra gli N cambiamenti colti dalla stessa con gli N colti dall’immagine precedente è uguale a 0.

    PS
    per tutti quelli che hanno letto questo commento più di una volta, è normale anch’io dopo averlo scritto l’ho dovuto fare 😛

  13. “Ma veramente se oggi trovate un dato di marzo 2009 (15 mesi), pensate “la vorrei piu’ recente” (come da domanda inziale), o vi considerate fortunati?”

    Rispondo a questa seconda domanda: sì, anche con un dato “vecchio” di 15 mesi mi ritengo fortunata, considerata la reale (ridotta) disponibilità di questo tipo di dati allo stato attuale (parlo da dipendente di pubblica amministrazione).
    La mia risposta alla domanda iniziale, dopo aver letto tutto il post e le altre risposte, resta la stessa: dipende dall’uso che se ne deve fare.
    Per delle analisi ambientali o su attività produttive particolari, potrebbero risultare utili/necessari aggiornamenti molto frequenti: ad es. monitoraggio delle superfici occupate da pannelli fotovoltaici, variazioni nell’uso del suolo agricolo (espianti/reimpianti, trasformazioni colturali), impermeabilizzazione dei suoli.

    Concordo pienamente, inoltre, con l’affermazione di Mauro: “In un’ottica di tecnologia sostenibile vorrei però aggiungere, tornando al discorso della tecno-dipendenza, che un’immagine è inutile se la differenza tra gli N cambiamenti colti dalla stessa con gli N colti dall’immagine precedente è uguale a 0.”

  14. Mentre noi qui ci accontentiamo, a Perth possono smettere di preoccuparsi del ritardo …

    http://forum.nearmap.com/forum/viewtopic.php?f=37&t=1075

    Avranno ben 2 mesi e un giorno di buco tra le due acquisizioni successive…

    (in realtà dovranno attendere ancora un poco, perche’ di solito passano un paio di settimane prima che il dato acquisito sia disponibile on line.)

  15. Mi associo a Massimo, “un anno” potrebbe risolvere molte cose ma sopratutto diventerebbe un continuo… come pagare la bolletta del telefono… Va bene il “dipende dalle applicazioni” ma in quel caso rischia di diventare discontinuo (solo quando c’è il cantiere, solo quando c’è l’evento… ecc. ma si traduce in “solo quando/se ci sono i soldi”) e io preferirei trattare l’informazione geospaziale come qualcosa di base che fa parte del quotidiano.
    Che ne dite ?

  16. (licenza answerware) La mia prima risposta : un anno perchè so da esperienze pregresse che la maggior parte dei servizi cartografici garantiscono un’aggiornamento delle mappe cartografiche ogni 6 mesi o un anno.
    Pertanto, sono abituata a questo tipo di aggiornamento.
    L’utilizzo di strumenti on line sempre più spinti che forniscono viste satellitari o aeree di moltissime zone di tutto il mondo a dir poco spettacolari spingono a richiedere e sperare in un aggiornamento sempre più prossimo al “tempo reale”(il titolo del Post “I dati geospaziali creano dipendenza!” è significativo….)
    Credo che dipenda molto dal tipo di applicazione ed uso di tali mappe ( Gestione Emergenze, Tutela Ambiente, idrologia, metereologia, rilievo del suolo): per un utente medio il periodo di sei mesi -un anno potrebbe andar bene.

  17. 2 anni. Secondo me sono più che sufficienti, per ortofoto consultabili “al volo” online da un utente medio. Questo senza entrare nel merito degli utilizzi in ambiti specifici (ad es. valutazioni ambientali), anche perchè un utente ‘esperto’ in teoria dovrebbe avere a disposizione delle immagini più recenti (e qui purtroppo il condizionale è d’obbligo!). Per ora mi sento più che soddisfatta guardando le foto del 2008 sul pcn!!!

  18. Giovanni Sylos Labini

    credo che molte delle risposte date siano collegabili ad aspetti misurabili del dato, prima fra tutte la risoluzione, e a proprietà della scena, una regola del pollice che possiamo adottare è che l’informazione geometrica (intendo particolari oggetti etc…) degrada tanto più rapidamente quanto più alta è la risoluzione geometrica, probabilmente anche su un area calda aggiornare un dato a 10 metri piu di una volta l’anno puo non avere senso…naturalmente se mettiamo in gioco l’informazione spettrale molto cambia…

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